venerdì 18 luglio 2014

Un complesso edilizio stravagante e sorprendente: il Buon Pastore.



     Negli anni tra l’inzio del Novecento e il 1940, c’è stato un architetto che ha realizzato a Roma delle opere nelle quali metteva insieme tanti stili diversi, il tutto condito da un’idea di grandiosità che ben si addicevano agli anni della dittatura fascista. Tra le sue realizzazioni ce ne sono certamente alcune che conoscete, ne elenco le maggiori: laChiesa dell'Immacolato Cuore di Maria a piazza Euclide nel 1921-52, il palazzo dell'Istituto Nazionale degli Infortuni a via IV Novembre nel 1928-34; il museo del Risorgimento al Vittoriano nel 1929-30; il castellaccio Brasini in via Flaminia nel 1932-38; il ponte Flaminio nel 1938-52. Ma quella che più mi sorprende è il Complesso del Buon Pastore realizzato nella zona di Bravetta e sconosciuto ai romani che non sono pratici della zona.
     Realizzato tra il 1929 e il 1943, costato allora per 25 milioni di lire, doveva ospitare la Casa Provinciale della Congregazione delle Suore di Nostra Signora della Carità Buon Pastore di Augiere, in seguito divenne ospedale e sanatorio militare, dal 1969 ospita alcuni istituti scolastici, oggi accoglie il Liceo Scientifico Marcello Malpighi, il Liceo Classico Eugenio Montale, l’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri A. Ceccherelli, oltre all’Associazione Il Filo dalla Torre/Onlus Centro Specializzato per l’Autismo e la Disabilità.
     L'architetto si ispirò a diversi stili artistici nel tentativo di creare meraviglia, in particolare si riferì alla gigantesca nicchia del cortile del Belvedere in Vaticano (opera di Bramante) mentre per la cupola della chiesa al centro del complesso il riferimento a quella di Sant'Ivo alla Sapienza di Borromini è evidente. La pianta è quella di un quadrilatero molto irregolare, simile a un trapezio.
     Negli anni Settanta l'edificio fu privato delle bellissime guglie in pietra serena alte diversi metri, anche la croce di bronzo che adornava la parte superiore della cupola venne rimossa negli anni Novanta perchè colpita da un fulmine.
     Si può vedere anche da villa Carpegna. Se avete tempo e voglia di conoscere questa “stranezza romana” fateci una passeggiata, si trova in via Bravetta angolo via Silvestri. Buona passeggiata.


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